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Come Riconoscere i Nei Maligni?


Spesso si dice che i nei siano un carattere distintivo talvolta addirittura un segno di fascino e bellezza. Nell’immaginario collettivo indimenticabile è il volto da duro “impreziosito” da un vistoso neo sullo zigomo del Robert de Niro di “Taxi Driver” per non parlare della graziosa piccola protuberanza sulla guancia della splendida Marilyn Monroe, icona immortale di bellezza femminile. Quando si parla di nei tuttavia si entra in un mondo molto variegato di lesioni della pelle che possono avere una valenza certamente estetica ma anche e soprattutto un’importante rilevanza clinica.

SOGGETTI PIU’ PREDISPOSTI AI TUMORI DELLA PELLE

Ci sono dei soggetti più predisposti ai tumori della pelle? Quando preoccuparsi veramente per un neo? I soggetti maggiormente a rischio per i tumori cutanei sono i fototipi più chiari con carnagioni che sono evidentemente più suscettibili ai danni del sole che come sottolineato non è certamente un alleato della salute della nostra pelle. Anche la familiarità è importantissima e pertanto un rischio maggiore lo si ha per soggetti con genitori o parenti diretti con storia clinica di melanoma e di epiteliomi, l’altra varietà di tumori maligni della cute.

Recenti linee guida hanno tuttavia messo in evidenza come l’incidenza di melanoma in soggetti chiari di carnagione sia tutto sommato sovrapponibile a quella dei pazienti con un fototipo più elevato e come il numero complessivo dei nei di un soggetto non sia necessariamente commisurato e proporzionale alla loro potenziale pericolosità. In media ogni adulto ha complessivamente circa 25 nei con tutte le variabili del caso. In altre parole, ci possono essere soggetti con centinaia di nei su tutto il corpo, tutti di natura benigna viceversa pazienti con poche lesioni alcune delle quali però con importanti caratteri di atipia (colore scuro, margini frastagliati).

LE ETA’ PIU’ A RISCHIO

I nei possono comparire sin dalla nascita (nevi congeniti, nevi giganti) anche se tendono a moltiplicarsi con lo sviluppo e la maggiore età. I nei dei neonati sono rari ma talvolta assumono notevoli dimensioni (nevi congeniti giganti) diventando esteticamente addirittura invalidanti, motivo per cui con la crescita il più delle volte si procede all’asportazione chirurgica.

Non esiste una età predefinita in cui un neo può manifestarsi ed eventualmente preoccupare ma le lesioni neviche comparse ex novo dopo i 30 anni sono certamente meritevoli di una più particolareggiata attenzione. Le lesioni della pelle sono molteplici e pertanto per un non addetto ai lavori è estremamente difficile distinguere un neo da una macchia o da una lentiggine.

Per sfatare un falso mito non è necessariamente vero che in età adulta e con il passare degli anni la pelle si riempia di nei. Anche se la cute più matura è molto più “maculata” spesso si tratta di lesioni più superficiali come macchie e cheratosi solari che possono assumere caratteristiche relativamente simili e che invece non sono altro che la risposta di “difesa” del nostro organismo al crono e fotoaging ovvero agli insulti ripetuti e reiterati nel tempo rispetto al sole ed ai raggi ultravioletti. Non è un caso che in età avanzata ed in soggetti con una forte attitudine all’esposizione solare il numero di macchie e lesioni anche di natura cancerosa della pelle sia in numero maggiormente elevato.

COME RICONOSCERE I NEI MALIGNI?

Non tutti i nei sono uguali come detto e soprattutto non tutti i nei hanno caratteristiche che li rendono meritevoli di attenzione dermatologica. Così a fianco dei nevi melanocitici di cui abbiamo parlato distinguiamo anche i nevi dermici che invece sono delle lesioni praticamente sempre di natura benigna, rilevate rispetto alla cute, qualche volta di dimensioni considerevoli e in alcuni casi poco gradevoli esteticamente. Sono caratteristici quelli del collo ma soprattutto del viso.

Insomma dal tanto esaltato neo di Marilyn a quello del naso della “strega cattiva” delle fiabe il passo è breve poiché si tratta di lesioni della medesima natura benigna che però assumono valenza estetica completamente diversa.

CONSIGLI PER LA PREVENZIONE DEL MELANOMA

In ambito medico e dermatologico negli ultimi decenni in tutto il mondo ci si sta prodigando in campagne di prevenzione del melanoma, attraverso la massiccia sensibilizzazione a controlli periodici dallo specialista dermatologo e ad evitare un’esposizione al sole ed ai raggi UV scriteriata e prolungata nel tempo. Di fondamentale importanza è inoltre l’opportunità, seguendo semplici linee guida, di poter fare una sorta di primissima autodiagnosi “fai da te” che mette nelle condizioni ciascuno di poter effettuare una primissima valutazione.

Quali sono quindi i consigli per poter convivere serenamente con i propri nei?

1. Mappatura dei nei con apparecchi di videodermatoscopia

Sicuramente effettuare la mappatura di tutte le lesioni della pelle con i sofisticati apparecchi di videodermatoscopia (epiluminenza) che hanno la capacità di computerizzare i dettagli delle lesioni ed i nei in movimento e valutarne gli eventuali cambiamenti nel corso del tempo.

Si tratta di una procedura a zero invasività che si può effettuare in qualsiasi periodo dell’anno purché prima dell’esposizione al sole poiché come è noto in presenza di abbronzatura i nei possono risultare alterati per un eccesso di melanina.

2. Diagnosi dei nei con valutazione ABCDE

Importantissima è anche la diagnosi mediante la valutazione del cosiddetto ABCDE (asimmetria, bordi, colore, dimensione, evoluzione) del neo, quindi constatare, anche da soli, eventuali cambiamenti di colore, di forma e di dimensioni che possono destare un sospetto e spingerci ad effettuare il passo successivo ovvero il controllo da uno specialista.

ASPORTAZIONE CHIRURGICA DEI NEI

La dermatochirurgia con o senza l’ausilio della tecnologia laser si occupa dell’asportazione di tutte le lesioni di interesse dermatologico e consiste in una procedura semplice e ambulatoriale che viene effettuata in anestesia locale e che permette di prelevare un frammento di cute che poi viene inviato per essere analizzato fornendo quindi una diagnosi certa e definitiva (esame istologico). L’asportazione di un neo, sia che esso venga effettuato per un sospetto clinico ed a maggior ragione per fini puramente estetici comporta sempre e comunque come esito una cicatrice che sarà più o meno piccola in relazione alla grandezza del neo.

È pertanto indispensabile che queste procedure vengano effettuate pertanto da uno specialista, meglio se possibile chirurgo estetico poiché in possesso di tecniche di sutura più “raffinate” che possono garantire una migliore qualità della cicatrice residua e quindi un risultato estetico ottimale soprattutto per zone particolarmente esposte come ad esempio il volto.

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